MEDIAZIONE OBBLIGATORIA

COSA SI INTENDE PER MEDIZIONE?

La mediazione è l’attività svolta da un professionista con requisiti di terzietà, finalizzata alla ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, anche con formulazione di una proposta per la risoluzione della lite.
[Fonte: Ministero della Giustizia]

La procedura di mediazione è quindi una pratica per la gestione dei conflitti.
Ci sono tre diverse tipologie di mediazione:

  • facoltativa: le parti interessate scelgono se avviare o meno un tentativo di risoluzione pacifica della controversia,
  • obbligatoria: è prevista dalla Legge in alcuni ambiti specifici,
  • delegata: il tentativo di mediazione viene consigliato dal giudice nel corso della causa.

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA: COS’E’ E COME FUNZIONA

La mediazione obbligatoria è uno strumento di risoluzione stragiudiziale di alcune controversie predefinite dalla legge. Le parti coinvolte nel conflitto sono obbligate, prima di rivolgersi al Giudice, ad esperire (a pena di improcedibilità della domanda) il procedimento di mediazione.
Il comma 1-bis dell.art 5 del d.lgs. 28/2010 ha elencato le materie che prevedono una mediazione obbligatoria:

  • locazione,
  • comodato,
  • affitto di aziende,
  • responsabilità medica esanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità,
  • controversie condominiali,
  • diritti reali,
  • divisione,
  • successioni ereditarie,
  • patti di famiglia,
  • contratti assicurativibancarifinanziari

In questi casi l’obbligo è di far precedere, all’avvio di un’azione giudiziaria, un tentativo di mediazione davanti ad Organismi di Mediazione a ciò deputati, inoltre la parte che intende agire in giudizio ha l’onere di tentare la mediazione.

Per informazioni e appuntamenti l’ufficio riceve le telefonate tutti i pomeriggi dal lunedì al giovedì dalle 16.00 alle 18.30.

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Qual è il ruolo dell’avvocato nel procedimento di mediazione obbligatoria?

Il compito dell’avvocato è differente a seconda che:
– la mediazione obbligatoria sia instaurata dal cliente dell’avvocato. In questo caso, il compito dell’avvocato sarà quello di gestire tutta la fase introduttiva, assistendo e tutelando il proprio cliente attraverso la stesura di un accordo di garanzia.
– la mediazione obbligatoria sia instaurata dalla controparte. In questo caso, il compito dell’avvocato sarà quello di valutare con il proprio assistito se partecipare o meno alla mediazione e come rispondere alle proposte del mediatore e della controparte.

L’Avvocato Previtera, nel suo studio legale a Milano, offre consulenza e assistenza per casi di mediazione obbligatoria e non nelle materie per le quali svolge le proprie attività.

mediazione giuridica

Mediazione obbligatoria: FAQ

Quali sono le novità della riforma Cartabia in materia di mediazione obbligatoria?

Il 30 giugno 2023 sono entrate in vigore le novità introdotte dalla riforma Cartabia, tra le quali:

  • Estensione dell’obbligo di mediazione

L‘obbligo di mediazione si estende non soltanto a controversie legate a questioni condominiali, diritti reali, successioni, divisioni patrimoniali, eredità, patti di famiglia, locazioni di immobili, affitto di aziende, risarcimento danni per responsabilità medica, diffamazione a mezzo stampa o attraverso altri mezzi di comunicazione, contratti assicurativi, bancari e finanziari, ma è stato ampliato per includere anche dispute riguardanti associazione in partecipazione aziendale, consorzi, franchising, contratti d’opera, franchising, subappalti e società di persone.

  • Deroga alla competenza dell’organismo di mediazione:

Le parti possono accordarsi per scegliere un organismo di mediazione diverso da quello competente, prima la competenza dell’organismo di mediazione era inderogabile, le parti non potevano scegliere un organismo diverso da quello previsto dalla legge.

  • Mediazione e liti condominiali

L’amministratore di condominio è legittimato a proporre istanza di mediazione o di adesione alla mediazione senza la preventiva approvazione dell’assemblea condominiale.

Cos'è la mediazione obbligatoria?

La mediazione obbligatoria rappresenta un procedimento extragiudiziale previsto dalla legge italiana, che impone alle parti di un conflitto di tentare una risoluzione amichevole attraverso l’intervento di un mediatore professionista, prima di rivolgersi alla giustizia ordinaria. Questo processo è finalizzato a ridurre i tempi e i costi della risoluzione delle controversie, promuovendo un approccio più collaborativo e meno conflittuale.

Quali sono le fasi principali del processo di mediazione?

Il processo di mediazione si articola in diverse fasi chiave, ciascuna delle quali contribuisce a costruire un percorso verso la risoluzione del conflitto. Ecco le fasi principali:

  • Avvio della mediazione: Il processo inizia con la presentazione di una richiesta di mediazione presso un organismo di mediazione accreditato. Questa fase include la selezione del mediatore e la fissazione della prima sessione di mediazione.
  • Sessione informativa iniziale: Durante il primo incontro, il mediatore spiega alle parti il processo di mediazione, i suoi principi fondamentali (come la neutralità, l’imparzialità, la riservatezza e la volontarietà) e il suo ruolo nel facilitare la comunicazione. Le parti espongono brevemente le loro posizioni.
  • Esplorazione del conflitto: In questa fase, il mediatore aiuta le parti a esplorare in profondità le questioni in disputa, incoraggiando una comunicazione aperta e costruttiva. L’obiettivo è comprendere pienamente gli interessi, le esigenze e le preoccupazioni di ciascuna parte.
  • Negoziazione: Con l’assistenza del mediatore, le parti iniziano a negoziare direttamente, esplorando opzioni e alternative per la risoluzione del conflitto. Il mediatore facilita questo processo, aiutando le parti a valutare le proposte e a considerare soluzioni creative.
  • Raggiungimento dell’accordo: Se le parti arrivano a un’intesa, il mediatore assiste nella redazione di un accordo di mediazione, che dettaglia i termini concordati. Questo accordo, una volta firmato dalle parti, può avere valore legale e può essere reso esecutivo.
  • Conclusione: Se le parti non raggiungono un accordo, il mediatore dichiara concluso il processo di mediazione. Le parti possono quindi decidere di ricorrere ad altre forme di risoluzione delle controversie, inclusa la via giudiziaria.Il processo di mediazione è flessibile e può variare a seconda delle specificità del caso e delle esigenze delle parti. La sua forza risiede nella capacità di offrire soluzioni su misura, preservando al contempo i rapporti tra le parti e promuovendo una cultura del dialogo e della comprensione reciproca.

Quali sono i vantaggi della mediazione obbligatoria?

I vantaggi della mediazione obbligatoria sono molteplici:

  • permette un notevole risparmio di tempo e costi rispetto al tradizionale processo giudiziario,
  • offre soluzioni personalizzate che possono soddisfare entrambe le parti,
  • riduce il carico di lavoro sul sistema giudiziario
  • promuove la risoluzione dei conflitti in un ambiente meno formale e più costruttivo
  • la riservatezza del procedimento di mediazione protegge la privacy delle parti e l’esito delle negoziazioni.

Qual è il ruolo del mediatore nella mediazione obbligatoria?

Il mediatore svolge un ruolo cruciale nella mediazione obbligatoria, agendo come terzo imparziale che facilita il dialogo tra le parti, aiutandole a comprendere i rispettivi punti di vista e a esplorare soluzioni condivise. Il mediatore non ha il potere di imporre una decisione, ma offre il suo supporto per raggiungere un accordo mutuamente soddisfacente, basato sull’ascolto attivo e la comprensione nella risoluzione dei problemi.

Cosa accade se non si raggiunge un accordo in mediazione obbligatoria?

Se non si raggiunge un accordo durante il procedimento di mediazione obbligatoria, le parti sono libere di portare la loro controversia davanti alla giustizia ordinaria. Tuttavia, il tentativo di mediazione è un prerequisito necessario per l’accesso al processo giudiziario per le materie soggette a mediazione obbligatoria. Non raggiungere un accordo in mediazione non pregiudica i diritti delle parti di cercare una risoluzione legale, ma dimostra l’esplorazione di un percorso alternativo prima di procedere in tribunale.